Nel 1988, Papa Giovanni Paolo II permise agli scienziati di prelevare un campione della Sindone per la datazione al radiocarbonio. Questa tecnica stima l'età di un oggetto misurando il decadimento del carbonio.

Gli scienziati hanno tagliato una piccola striscia dall'angolo superiore sinistro della Sindone, 1 centimetro per 8 centimetri. Poi hanno diviso la striscia a metà. Una metà è stata poi divisa in tre pezzi più piccoli. Questi sono stati inviati ai laboratori di Oxford, Zurigo e Arizona per i test distruttivi.

Gli scienziati hanno pubblicato i loro risultati sulla prestigiosa rivista “Nature”. Hanno datato il telo tra il 1260 e il 1390 d.C.. Ciò significa che la Sindone aveva solo circa 700 anni. Quasi immediatamente, i titoli dei giornali di tutto il mondo dichiararono: “La Sindone di Torino è un falso”.”

Ma questo risultato contraddiceva anni di ricerche e studi scientifici.

Il dibattito sui test al radiocarbonio continua ancora oggi. Nel 2019, un articolo pubblicato sulla rivista Oxford peer-reviewed “Archaeometry” ha sollevato serie preoccupazioni sui test del 1988. Secondo gli esperti, i risultati indicavano che il campione analizzato non era rappresentativo dell'intero tessuto. Pertanto, i risultati del test non erano validi. Il campione utilizzato per i test conteneva probabilmente materiali provenienti da riparazioni successive, quindi potrebbe non rispecchiare la vera età dell'intera tela.

Gli scienziati stanno ancora cercando di determinare l'età della Sindone. Stanno sviluppando diversi nuovi metodi di analisi che non danneggiano la Sindone tagliando i campioni. I primi risultati confermano che la Sindone risale al primo secolo. Ma altri studi, sottoposti a revisione paritaria, dovranno verificare questa conclusione. Queste nuove scoperte potrebbero avvicinarci a conoscere la vera età della Sindone.